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Il Disegno di legge n.1209 sulla “Adozione dei minori da parte di famiglie affidatarie” è stato approvato ieri all'unanimità in aula del Senato con 197 voti a favore, nessun contrario, nessun astenuto. Il testo passa adesso all'esame della Camera.
Il ddl modifica la normativa trentennale sull'adozione (la l.184/1983), istituendo una sorta di “corsia preferenziale” per le famiglie affidatarie che si dichiarino disponibili ad accogliere stabilmente il minore già da loro in affido.
Principio cardine del Disegno di Legge, come si legge nel documento introduttivo curato dalla relatrice Rosanna Filippin (PD) è che “qualora un minore affidato sia dichiarato adottabile, la famiglia affidataria deve essere considerata in via preferenziale ai fini dell'adozione”. Ciò si realizza, come specifica la disposizione, solo quando tra la famiglia affidataria e il minore si sia instaurato un rapporto stabile e duraturo sul piano affettivo dopo un periodo di prolungato affidamento.
In sostanza il ddl mira a mantenere la continuità affettiva per il minore che ha vissuto a lungo con i genitori affidatari, con i quali ha evidentemente stretto un legame forte. La proposta normativa tra l'altro tutela questa continuità anche nel caso in cui il minore venga adottato da un'altra famiglia o rientri in quella di origine, che resta l'obbiettivo primario dell'istituto dell'affido.
Non si concretizza invece l'ipotesi che ad adottare possano essere anche gli affidatari non sposati o i single, come prevedeva l'emendamento proposto dalla senatrice Francesca Puglisi, ritirato ieri in Senato. "L'intento di quell'emendamento, voglio sottolinearlo, non era aprire a scorciatoie per l'adozione dei single, piuttosto equiparare i diritti dei bambini che vanno in affido familiare a single, come già la legge permette di fare e meno male", ha specificato Puglisi. (fr.cop)