La Camera minorile di Firenze prende posizione
23 April 2012

Nei giorni scorsi, molti media hanno parlato con toni entusiastici di una sentenza storica emessa dal Tribunale di Firenze.

Secondo giornali e tv, per la prima volta un giudice aveva deciso che il figlio undicenne di una coppia divorziata doveva avere la doppia residenza: per metà settimana con la madre e i restanti giorni della settimana con il padre.

Andando a controllare abbiamo verificato che l'atto del giudice non è una sentenza, cioè un provvedimento con il quale egli definisce la controversia che gli è stata sottoposta, ma un provvedimento provvisorio come ci spiega Elena Zazzeri, avvocato del Foro di Firenze, presidente della Camera minorile di Firenze “Giampaolo Meucci", che con la stessa ha condiviso le osservazioni seguenti:

Si tratta di un'ordinanza che dispone un provvedimento provvisorio in una situazione di grave conflitto dei genitori. Si parla solo di domiciliazione del minore  e dal testo si rileva che c'é già un'abitudine, precedente al provvedimento, di scambiarsi il figlio al 50 per cento da parte di due genitori che vivono in centri diversi, distanti circa 30 km.

Il provvedimento appare mirato, più che altro, a garantire la frequenza dei centri estivi al minore, secondo dove si trovi in quel periodo. In realtà quello che invece appare da sottolineare é che, mentre il provvedimento parla di affido condiviso in realtà evoca un affido che sembra alternato perché dispone l'esercizio separato della potestà dei genitori, sia pure nell'ordinaria amministrazione, e che per questo evidenzia una insanabile conflittualità dei genitori, al punto che neppure si accordano sul nome dello psicologo che dovrà seguire il figlio, ed infatti questa incombenza viene delegata ai consulenti di parte.

Non si capisce davvero quale sia l'interesse del minore in questa situazione: forse quello di frequentare i centri estivi dove vuole? E dove va a scuola e a che ora si alza per frequentare la scuola nella settimana in cui vive a 30 km di distanza? E i libri di scuola se li porta sempre tutti dietro? E i vestiti li tiene in una valigia o ha il doppio gurdaroba? E gli amici? Così sembra evidente che per vivere senza un posto "fisso" sia utile il sostegno dello  psicologo. Ma non é solo il posto che preoccupa, quello che appare grave é che, poiché non si menzionano le ragioni per le quali il bambino abbia bisogno dello psicologo, si può supporre che la situazione di sdoppiamento non sia poi così positiva.

Da parte della stampa, alla fine è stata enfatizzata solo la parte amministrativa di un provvedimento, peraltro temporaneo, di doppia domiciliazione, che nessuna conseguenza ha, se non formalizzare una situazione di fatto precedente, mentre l'affido con esercizio separato della potestà, sulle questioni di ordinaria amministrazione, a genitori ad alta conflittualità, appare non certo rassicurante per un minore che risulta già instabile.

Appare comunque opportuno per tutti - e per il minore in primis - non ricorrere a pubblicità superficiali e attendere i provvedimenti definitivi, soprattutto in situazioni familiari di evidente complessità.

Elena Zazzeri
presidente della Camera minorile di Firenze “Giampaolo Meucci"