Tra il 2012 e il 2014 i piccoli affidati a strutture residenziali sono aumentati del 34%, aumento dovuto alla maggiore presenza di bambini stranieri non accompagnati. Grazie al sistema ASSO/ASMI è adesso possibile ricostruire i loro percorsi individuali.
22 April 2016

Presentati ieri nel corso del seminario “Genitorialità, infanzia, adolescenza: conoscenza e prospettive di intervento” gli ultimi dati sugli interventi e i servizi per minori e famiglie, a cura del Centro Regionale di documentazione per l'Infanzia e l'adolescenza. La giornata, aperta dall'assessore a sociale sport e diritto alla salute della Regione Toscana Stefania Saccardi, insieme alla presidente dell'Istituto degli Innocenti Alessandra Maggi, aveva l'obiettivo di illustrare azioni, interventi, progetti e percorsi programmati e attivati dalla Regione Toscana nell'area delle politiche di tutela e promozione dei minori e di sostegno alle famiglie.

“L'Istituto degli Innocenti svolge da anni un ruolo centrale di supporto alla Regione Toscana e ai territori in tema di tutela dei minori e di sostegno alle famiglie soprattutto nei processi di riforma – ha detto Alessandra Maggi, presidente dell'Istituto degli Innocenti - Produciamo come Centro Regionale dati e indicatori a supporto dell'attività di indirizzo e programmazione, partecipando ai percorsi di monitoraggio e valutazione delle politiche di settore e dei servizi anche a carattere sperimentale: una potenzialità di conoscenze e competenze da valorizzare in questa fase che ci vede all'inizio di un nuovo ciclo di programmazione regionale e territoriale in materia socio-sanitaria".

Al 31 dicembre 2014 in Toscana si contano 2137 bambini fuori dalla famiglia di origine. Oltre il 50% di loro sono accolti in affido familiare, gli altri presso strutture residenziali. Di questi 1303 sono italiani e 834 stranieri, tra quest’ultimi 319 stranieri non accompagnati. Nel triennio 2012-2014 il fenomeno dei bambini fuori dalla famiglia di origine segna un aumento del 15% dovuto principalmente all’aumento degli inserimenti in struttura, che nel periodo suddetto segnano una crescita del 34% determinato in modo significativo dall'aumento della presenza di minori stranieri (+50%) trainata in modo particolare dalla presenza di minori stranieri non accompagnati che sono più che raddoppiati nel periodo (erano 107 alla fine del 2012, sono 219 al 31/12/2014). Ci sono poi affidamenti part-time, in lieve calo (171 bambini e ragazzi), e progetti di semiresidenzialità per sostegno socio-educativo (per 735 bambini e ragazzi in difficoltà).

“Come Centro Regionale siamo estremamente soddisfatti per l'entrata a regime del sistema informativo regionale ASSO/ASMI – spiega Sabrina Breschi, referente per l'Istituto degli Innocenti delle attività del Centro Regionale di documentazione per l'infanzia e l'adolescenza - Si tratta di un'esperienza innovativa, anche per il panorama nazionale, che ci permette di effettuare una ricostruzione dettagliata dei percorsi individuali dei ragazzi accolti in struttura. Sappiamo che questo tipo di accoglienza è in crescita, a causa principalmente dell'aumento dei minori stranieri non accompagnati. Ma la rete toscana sta rispondendo con efficacia a questo incremento, anche grazie alla sperimentazione dei nuovi percorsi di autonomia”

Attraverso i sistemi ASSO/ASMI si rilevano, sempre al 31 dicembre 2014, 600 bambini e ragazzi accolti nelle strutture residenziali toscane, di cui 236 stranieri (40% del totale degli accolti) e di questi 148 sono minori stranieri non accompagnati che incidono sul 25% del totale degli accolti e sul 63% del totale degli stranieri. La presenza importante di minori stranieri non accompagnati fa sì che gli accolti in struttura presentino due caratteristiche fondamentali, quella di essere prevalentemente maschi (58,5%) e quella di avere un'età, che in più della metà dei casi, supera i 14 anni (51%). Circa il 6% delle dimissioni ha visto il collocamento del minore in una famiglia affidataria, mentre il 4% ha visto l'adozione del minore. Per gli stranieri la conclusione dell'accoglienza con un affidamento familiare è appena il 3%, mentre per gli italiani le possibilità per il minore di avere una nuova famiglia sono molto più alte visto che il 7% delle dimissioni ha visto l'avvio di un affidamento familiare. La sistemazione all'uscita più frequente è quella che interessa il 43% del totale delle dimissioni e coincide con l'inserimento in altra struttura socio-educativa.

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Per approfindimenti www.minoritoscana.it