Un convegno per ricordare la figura del pedagogista e il profilo umano del professore, scomparso l'anno scorso
28 April 2014

Si svolgerà martedì 29 aprile nell’Aula magna dell’Università di Firenze (piazza San Marco 4 – ore 9) un convegno dedicato a Enzo Catarsi, già professore ordinario di Pedagogia generale e direttore del Dipartimento di Scienze della Formazione e Psicologia, scomparso l’estate scorsa.

L’incontro, intitolato “L’infanzia nella pedagogia di Enzo Catarsi” e organizzato in collaborazione con l’Istituto degli Innocenti e la Regione Toscana, approfondisce l’attività di ricerca e l’eredità scientifica del pedagogista che ha unito sapere accademico ed esperienza pratica.

Catarsi, direttore del Centro Studi “Bruno Ciari” e della “Rivista Italiana di Educazione Familiare”, si è, infatti, occupato di pedagogia dell’infanzia e della famiglia, promuovendo anche progetti di educazione familiare in diverse realtà territoriali toscane e contribuendo a costruire buone pratiche per la crescita dell’infanzia.

La mattinata si aprirà con i saluti di Clara Silva, associato di Pedagogia generale e sociale dell’Ateneo fiorentino; Paolo Federighi, direttore del Dipartimento di Scienze della Formazione e Psicologia; Anna Nozzoli, prorettore alla didattica dell’Ateneo fiorentino; Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana; Maria Pia Marchese, presidente della Scuola di Studi Umanistici e della Formazione dell’Ateneo fiorentino; Emmanuele Bobbio, assessore regionale all’istruzione; Alessandra Maggi, presidente dell’Istituto degli Innocenti.

Nella sessione mattutina dedicata a “Le pedagogie di Enzo Catarsi” e coordinata da Paolo Orefice, interverranno Franco Cambi, Flavia Bacchetti, Susanna Mantovani, Jean-Pierre Pourtois, Giuliana Pinto. Nel pomeriggio, dedicato a “Il modello toscano e le sue peculiarità” e coordinato da Alessandro Mariani, interverranno Sara Mele, Aldo Fortunati, Lilia Bottigli, Eleonora Caponi. Seguirà il ricordo di colleghi, amici e collaboratori. Fra gli interventi, coordinati da Anna Lia Galardini, quelli di Simonetta Ulivieri e di Michele Corsi.