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Un'invenzione creativa, una nuova (sorprendente e delicata) parola potrebbe arricchire la nostra lingua, ecco a voi “petaloso”. È così che Matteo, un bambino di terza elementare, ha definito un fiore.
Tutto è nato in una scuola di Copparo, in provincia di Ferrara, quando la maestra Margherita Aurora ha dato ai bambini un compito sugli aggettivi e Matteo ha definito un fiore, appunto, “petaloso” e profumato.
L'insegnante avrebbe potuto cerchiare la parola con la penna rossa declassandola ad errore ed invece ha deciso di sottoporre il termine all'attenzione dell'Accademia della Crusca, custode della lingua italiana perché “la parola, benché inesistente, mi è piaciuta”, ha spiegato.
“Il linguaggio verbale è una delle modalità espressive più alte degli esseri umani – dice Aldo Fortunati, responsabile dell'area educativa dell'Istituto degli Innocenti – coltivato all'interno del sistema educativo non solo per produrre alfabetizzazione generalizzata ma anche come strumento di invenzione creativa dei parlanti”. Ed è proprio quello che ha fatto la maestra di Copparo, “ha creato le condizioni per inventare nuove parole – aggiunge Fortunati. Non ha oppresso l'attitudine creativa del bambino”.
L'Accademia fiorentina ha risposto con una lettera in cui scrive a Matteo che “la parola che hai inventato è una ben formata e potrebbe essere usata in italiano come sono usate parole nello stesso modo”. “La tua parola è bella e chiara – aggiunge – ma come fa una nuova parola a entrare nel vocabolario? Una parola entra nel vocabolario se tante persone la usano e la capiscono e tante persone cominceranno a dire e scrivere 'Com’è petaloso questo fiore!' o come suggerisci tu 'Le margherite sono fiori petalosi, mentre i papaveri non sono molto petalosi'. Non sono gli studiosi a decidere quali parole nuove sono belle o brutte, utili o inutili. Quando una parola nuova è sulla bocca di tutti (o di tanti) allora lo studioso capisce che quella parola è diventata una parola come le altre e la mette nel vocabolario”.
Ed ecco che in pochissimo tempo è partita una campagna social a sostegno dell'intuizione di Matteo e della parola “petaloso”, diventato trending topic su Twitter, raccogliendo consensi trasversali dagli utenti, un sostegno all'intuizione di Matteo.
“È interessante – conclude Aldo Fortunati – come la condivisione dell'uso di questa nuova parola passi attraverso una specie di referendum on line che avviene in una comunità virtuale; è questa la nuova frontiera che stiamo già vivendo”.