L'edificio era stato appena riaperto dopo quattro anni di restauri. Come stanno le scuole italiane?
14 April 2015

Si torna a parlare di edilizia scolastica dopo l'ennesimo episodio accaduto ieri a Ostuni, nel brindisino, dove il soffitto della scuola elementare “Pessina” ha ceduto di colpo durante l'orario di lezione.
Secondo le prime informazioni sarebbe crollata una parte del solaio, 4 metri quadri di intonaco in una classe di seconda elementare, mentre la maestra stava facendo lezione e i bambini erano seduti ai loro banchi. I calcinacci sono finiti addosso ai piccoli. Fortunatamente solo due bambini presenti in calsse hanno riportato ferite lievi. 

La scuola era stata riaperta a gennaio dopo 4 anni di lavori di restauro che avevano riguardato l'intera struttura. 

In che condizione si trovano gli edifici scolatici italiani? Non buona, secondo l'ultimo rapporto di Legambiente sull'edilizia scolastica.

L'indagine si chiama 'Ecosistema scuola' ed è costruita a partire dai dati (2014) provenienti dalle scuole del'infanzia, primarie e secondarie di primo grado di 94 città italiane. Il report stila anche una classifica che vede Trento al primo e Sassari all'ultimo posto.

La fotografia che se ne ricava è quella di un paese in cui almeno 3 strutture su 10 (il 32,5%) avrebbero bisogno di interventi urgenti. 

Si tratta di edifici vecchi e senza agibilita', alcune esposti a rischi sismici e idrogeologici, altri con carenze igieniche e sanitarie. Un dato alla base: il 58% delle scuole italiane è stato costruito prima della normativa antisismica. Se contestualizziamo poi le scuole nei territori caratterizzati da fragilità e vulnerabilità, troviamo il 9,8% degli edifici localizzati in aree a rischio idrogeologico, il 41,2% in aree a rischio sismico e l’8,4% a rischio vulcanico. 

La sicurezza è, quindi, ancora il primo obiettivo su cui investire, in particolare molte delle certificazioni obbligatorie non sono presenti in metà degli edifici. Subisce un calo significativo, rispetto allo scorso anno, la percentuale di scuole in possesso del certificato di agibilità, che passa dal 61,2% del 2013 al 53,1% del 2014, così come la certificazione igienico sanitaria, posseduta dal 58,1% delle scuole con una differenza di quasi 16 punti percentuali rispetto allo scorso anno. 

Desta preoccupazione, inoltre, anche per le implicazioni sociali ed educative che comporta, il calo degli interventi per l’abbattimento delle barriere architettoniche, fatti in appena l’8,7% delle scuole, la metà rispetto a quelli registrati nel 2013 pur in presenza di circa un 20% di edifici senza i requisiti di accessibilità.