Una generazione si racconta, tante lettere anonime compongono un quadro di emozioni, paure e verità rivelate su sesso, religione, famiglia e tutto ciò che i ragazzi sentono di dover dire con urgenza.
14 April 2016

Nasce da un viaggio l'ultimo lavoro di Stefano Laffi, ricercatore sociale da anni impegnato nell'approfondire la condizione giovanile.

Il viaggio che 30mila ragazzi tra i 16 e i 21 anni hanno intrapreso per la Route nazionale, storico appuntamento Scout, nel 2014

La ricerca commissionata da Agesci ha chiesto ai ragazzi di raccontarsi in forma anonima con una lettera. "Quello che dovete sapere di me è che…"

Più di novecento di loro hanno aderito e i loro scritti sono stati elaborati dall'agenzia di ricerca sociale Codici, che ne ha estratto 300 categorie di analisi (la paura del futuro, l'impotenza di fronte alla morte, ad esempio). 150 di queste lettere sono poi confluite nel libro “Quello che dovete sapere di me. La parola ai ragazzi”, andando a comporre un ritratto inedito di una generazione molto discussa, molto osservata e forse poco capita.

Lo strumento della lettera ha permesso di andare oltre ciò che è già noto, esistono numerose rilevazioni socio - demografiche sugli adolescenti, e ottenere invece a un flusso narrativo in cui compaiono le emozioni, ciò che questi ragazzi ritengono urgente si sappia di loro. Ne scaturisce un racconto non lineare, che ricomincia dopo ogni riga, ma probabilmente più onesto e aderente alla realtà dei molti dati strillati in forma di allarme dai media.

La parola che più ricorre è “futuro”. “Strano a 16 anni, se devi scegliere cosa dire di te, usare la parola “futuro” - commenta Laffi, e continua - “È il virus di oggi: i ragazzi hanno addosso la necessità di mettere il futuro nei loro pensieri. E il futuro è angosciante, è incerto, instabile, difficile da configurare. È qualcosa che genera paura, anche perché - e questo è un dato generazionale - i ragazzi sono separati da quel futuro da prove, test, selezioni per la scuola, l’università, il lavoro. E raccontano di aver paura di non farcela, di aver paura di non essere all’altezza, di dover corrispondere alle aspettative in un mondo che seleziona tantissimo e che non ha posto per tutti”

Quello che dovete sapere di me. La parola ai ragazzi
di S. Laffi (a cura di) Edizioni Feltrinelli, Euro 14