![](https://2015.istitutodegliinnocenti.it/sites/default/files/dellarobbia-1_0.jpg)
Sono iniziate questa mattina le operazioni di smontaggio di 6 dei 10 Putti di Andrea della Robbia collocati dal 1487 sulla facciata dell’Istituto degli Innocenti di Firenze.
Il restauro di quello che da sempre è il simbolo nel mondo dell’Istituto sarà eseguito dall'Opificio delle Pietre Dure e avverrà in due fasi: la prima dall’11 al 15 maggio e la seconda in autunno.
Dopo accurate verifiche nei mesi scorsi è emersa la necessità di un intervento importante di restauro che è stato inserito nei lavori di riqualificazione del complesso monumentale il cui progetto originario porta la firma di Filippo Brunelleschi.
Ad una prima analisi fatta sul posto dai 7 restauratori che si occuperanno delle sculture è stata riscontrata la presenza di numerose fratture, sia all’altezza del collo che verticali lungo tutta la lunghezza del Putto rimosso per primo, sarà necessario un intervento di consolidamento per proteggerlo dagli agenti atmosferici. (foto gallery putti staccati)
Anche il restauro dei Putti potrà essere oggetto di adozione da parte di aziende, banche o privati cittadini. “Nel corso degli ultimi anni sono state ben 23 le opere d’arte dell’Istituto ‘adottate’ da cittadini, imprese, associazioni e istituzioni – spiega la presidente degli Innocenti Alessandra Maggi - grazie ai quali è stato possibile restaurarle e che saranno collocate nel nuovo Museo, e preziosi non solo dal punto di vista storico artistico, ma anche per quello che rappresentano, sono i 10 Putti di Andrea della Robbia che speriamo qualcuno desideri ‘adottare’".
L'ultimo intervento di restauro dei putti risale agli anni fra il 1960 e il 1977, nel corso dell'imponente lavoro di risistemazione dell'edificio guidato dall'Architetto Guido Morozzi. In quell'occasione però le formelle non vennero rimosse dalla facciata. L'ultimo distacco risale invece al periodo della Seconda Guerra Mondiale, quando si decise di rimuoverle momentaneamente per proteggerle dal fuoco bellico.
In questo video le prime immagini della rimozione, ad opera dei restauratori dell'Opificio delle Pietre Dure guidati da Laura Speranza. Le riprese sono state effettuate grazie a una videocamera collocata su un drone radiocomandato