
Oggi 25 novembre ricorre la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, istituita dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1999.
Il tema è sempre più di drammatica attualità anche in Italia come mostrano gli ultimi dati dell'Istat: nel nostro Paese circa 7 milioni di donne hanno subito violenza, fisica o psicologica, nella loro vita. Solo nell'ultimo anno sono state 152 le vittime di femminicidio. E l'Unicef ricorda che una ragazza sotto i 20 anni su dieci è stata violentata o costretta a subire atti sessuali.
La situazione non è migliore in Toscana dove le donne uccise nel 2014 sono state 12, di fatto una al mese come dice il settimo Rapporto sulla violenza di genere in Toscana presentato ieri dalla vicepresidente della Regione Monica Barni e dall'assessore al sociale Stefania Saccardi. Ed è un dato in crescita, nonostante un parallelo calo di attenzione da parte dei media, rispetto al triennio precedente.
Dal 2006 al 2014, in regione, il numero di vittime di femicidio è arrivato a 77, ovvero una ogni 46 giorni: in tutti i casi in cui l'autore è stato individuato viene evidenziata la natura "domestica" di questi omicidi, avvenuti per mano di una persona che la donna conosceva: un partner, un ex, un pretendente respinto, un cliente, un figlio. Nelle 28 strutture di antiviolenza e ascolto attive sul territorio dal 1° luglio 2009 al 30 giugno 2015 il numero totale di donne accolte è pari a 13.461.
Donne di ogni classe di età, estrazione sociale e livello culturale (ci sono laureate e donne con al più la licenza media; casalinghe, operaie, impiegate o libere professioniste) per il 70% circa italiane, che si rivolgono ai Centri in cerca di informazioni e sostegno (ascolto, assistenza psicologica, consulenza legale, ma anche richiesta di protezione), per uscire soprattutto da situazioni di maltrattamento domestico.
La violenza rilevata più frequentemente dai Centri è quella psicologica (81,8%), seguita da quella fisica (63,5%). Le donne straniere sono, in proporzione, più spesso oggetto di violenza fisica ed economica, mentre il mobbing e lo stalking sono diffuse soprattutto tra le italiane. E' il partner (61%) il principale artefice della violenza, in modo particolare per le donne straniere (74,4%); solo nell'1,5% dei casi l'aggressore è uno sconosciuto.
A tale proposito è da rilevare che la propensione alla denuncia (ha sporto denuncia poco più di una donna su quattro) è inversamente proporzionale alla vicinanza in termini di legame intimo-affettivo tra vittima e aggressore, variabile che condiziona l'atteggiamento delle donne ancor più della gravità fisica dell'atto.
In più, il Rapporto sulla violenza di genere in Toscana ha affrontato anche il tema della violenza assistita, ovvero la violenza che passa attraverso l'esperienza diretta, indiretta, e/o percepita da parte del minore di atti di violenza fisica, verbale, psicologica, sessuale ed economica su figure di riferimento o su altre figure affettivamente significative. Nel corso nel 2014, come mostrano i dati raccolti dal Centro regionale Infanzia e Adolescenza - Regione Toscana/Istituto degli Innocenti tra i minori in carico ai servizi sociali toscani, 968 sono state vittime anche di violenza assistita.